Uso i vostri kit HYDROCHECK, dei quali sono soddsifatto. Devo controllare eventuali infiltrazioni di olio nell’acqua di un circuito. Avete un kit adatto? Potete suggerirmi un metodo per un monitoraggio possibilmente continuo?

Non ci risulta che esista in commercio alcun kit adatto allo scopo, mentre esistono in commercio strumenti per un monitoraggio continuo. Pur non avendo una competenza specifica ci sembra interessante uno strumento del genere prodotto dalla “Umwelt Pollution-Messtechnik” di Langgoens in Germania (Tel.+49-6403-90790, Fax +49-6403-907921), basato su una tecnologia laser che consente di rilevare l’olio in modo continuo anche su acqua in movimento, senza bisogno di prelevare alcun campione. Desideriamo precisare che questa informazione .

Dalla letteratura in mio possesso risulta che i solfati possono essere determinati soltanto con il Vostro kit HYDROCHECK MONOTEST SOLFATI, che però richiede l’impiego di un fotometro. E’ possibile effettuare la determinazione senza il fotometro? Come?

Il MONOTEST SOLFATI è un test torbidimetrico, che richiede necessariamente l’impiego di un fotometro e perciò non si presta ad una comparazione visiva analoga a quella usata per i test colorimetrici. Tuttavia anche senza un fotometro è possibile determinare i solfati per via indiretta, ricavandoli dal bilancio ionico. Come è noto, i sali contenuti nell’acqua sono dissociati in cationi e anioni e la somma dei cationi deve essere uguale alla somma degli anioni. Spesso .

L’impiego dei vostri HYDROCHECK mi consente di rispettare i limiti di legge in vigore per le acque di scarico? Con quale frequenza devo effettuare le analisi?

Il rispetto dei limiti prescritti rende necessario analizzare l’acqua con una frequenza sufficiente da consentire l’apprezzamento di qualsiasi modificazione della sua composizione. La frequenza deve pertanto essere stabilita in conoscenza dei fattori che possono determinare tali modificazioni e idealmente dovrebbe essere tale da poter ricostruire momento per momento il profilo analitico delle acque in entrata, depurate o no, e delle acque di scarico, sia depurate sia non depurate. I metodi di analisi adottati debbono .

Come scegliere un ossimetro?

La risposta a questa domanda è strettamente correlata all’obiettivo della misurazione. Prima di tutto bisogna considerare se si tratta di misurare l’ossigeno in un gas oppure l’ossigeno disciolto in acqua o in un liquido. Generalmente la misura in un gas serve per i casi in cui si deve lavorare in assenza di ossigeno, in atmosfera inerte. La Syland Scientific fornisce diversi tipi di ossimetri adatti allo scopo, per i quali è richiesta la taratura .

Come funziona l’analisi dell’ossigeno mediante gli ossimetri Syland da voi proposti? Qual’è il limite minimo di determinabilità? Quale la riproducibilità alle bassissime concentrazioni, tipiche ad esempio di un degasatore termico?

Gli ossimetri Syland Scientific sono basati sulla polarografia: l’elettrodo di lavoro, che è ricoperto da una membrana, consuma elettroni per via elettrochimica (riduzione), secondo l’equazione: O 2 + H 2 O + 4 e – à 4 OH – Gli elettrodi Syland Scientific sono del tipo ATTIVO, contrariamente alla maggior parte degli elettrodi concorrenti, che sono del tipo passivo. L’elettrodo attivo non richiede la corrente di polarizzazione, che caratterizza invece gli elettrodi passivi. In .

Qualche anno fa abbiamo acquistato da una primaria società chimica un fotometro e i relativi kit analitici, di cui siamo soddisfatti. Avendo notato che sia i MONOTEST che gli SPECTRATEST della vostra linea HYDROCHECK costano molto meno, vorremmo sapere se possiamo usare i vostri kit con il nostro fotometro. In caso affermativo vorremmo anche sapere se i valori che il fotometro fornisce direttamente per ogni sostanza in esame rimangono validi anche usando i vostri kit.

I nostri kit MONOTEST e SPECTRATEST possono essere impiegati con qualsiasi spettrofotometro o fotometro a filtri esistente. In linea di massima quasi tutti i test kit in commercio sono basati su medesimi metodi di analisi, ad esempio ammoniaca con il metodo Nessler oppure con il metodo all’indofenolo. Ciononostante la medesima analisi effettuata con i test kit di due fornitori diversi può dare valori di assorbimento (estinzione) leggermente diversi. I fotometri dedicati messi in commercio .

Qual è la precisione effettiva del TITRATEST DUREZZA? Quali sono i controlli di precisione da Voi effettuati? Qual è la reazione e a quale standard è riconducibile?

Il TITRATEST DUREZZA, della nostra linea HYDROCHECK, è basato sulla reazione di Schwarzenbach, ampiamente descritta in letteratura, adattata alle esigenze di un kit. Detta reazione, che da molti decenni trova impiego nella chimica, è adottata universalmente come metodo standard per la determinazione della durezza. Per quanto riguarda la precisione, il TITRATEST DUREZZA, come tutti i prodotti analitici da noi forniti, viene controllato dalla nostra funzione “controllo qualità”, secondo i nostri standard interni, riconducibili agli .

Nella descrizione dei Vostri HYDROCHECK COLORTEST noto tre tipi di kit per la determinazione del cloro, e precisamente 6142 CLORO LIBERO DPD 6107 CLORO DPD 6105 CLORO TOTALE, mentre negli HYDROCHECK SPECTRATEST trovo solo due tipi, e precisamente 6207 CLORO DPD 6205 CLORO TOTALE Quali sono le differenze? Quale tipo devo usare per determinare il cloro in un’acqua potabile?

Nei kit COLORTEST il colore che si sviluppa dopo l’aggiunta dei reagenti viene confrontato visivamente con una scala cromatica che consente di stimare con buona approssimazione la concentrazione della sostanza ricercata. Negli SPECTRATEST detto colore viene misurato mediante un fotometro, che consente di determinare esattamente tale concentrazione. Nel caso proposto entrambe i kit CLORO TOTALE (6105 e 6205) ed entrambe i kit CLORO DPD (6107 e 6207) usano gli stessi reagenti. I kit CLORO .