Qual è la precisione effettiva del TITRATEST DUREZZA? Quali sono i controlli di precisione da Voi effettuati? Qual è la reazione e a quale standard è riconducibile?

Il TITRATEST DUREZZA, della nostra linea HYDROCHECK, è basato sulla reazione di Schwarzenbach, ampiamente descritta in letteratura, adattata alle esigenze di un kit. Detta reazione, che da molti decenni trova impiego nella chimica, è adottata universalmente come metodo standard per la determinazione della durezza. Per quanto riguarda la precisione, il TITRATEST DUREZZA, come tutti i prodotti analitici da noi forniti, viene controllato dalla nostra funzione “controllo qualità”, secondo i nostri standard interni, riconducibili agli STANDARD METHODS for the examination of water and wastewater, 19th Edition, editi da American Public Health Association, congiuntamente ad American Water Works Association e Water Enviroment Federation. Pertanto i nostri kit rispondono ai criteri di precisione richiesti in funzione del tipo di kit e del tipo di analita.

La precisione raggiungibile in pratica dipende da diversi fattori. Nel SISTEMA HYDROCHECK l’analisi è effettuata su un campione da 5 ml, prelevato con l’apposita siringa. Il titolante viene aggiunto mediante una siringa di precisione di fabbricazione svizzera. Lavorando su 5 ml di campione, ogni tacca della siringa corrisponde a un grado di durezza francese, pari a 10 ppm CaCO3. Aggiungendo il titolante in porzioni corrispondenti a un grado per volta, la precisione può essere al massimo di un grado, come risulta evidente dal seguente esempio: se il campione d’acqua in esame ha una durezza di 26,3 gradi francesi, il viraggio dell’indicatore, che indica la fine della titolazione, avrà luogo all’aggiunta della ventisettesima porzione di titolante. In questo caso verrebbe trovata una durezza di 27 gradi francesi, con un errore di 0,7 gradi francesi. Per ottenere una maggiore precisione, è sufficiente lavorare su una maggiore quantità di campione, ad esempio su 50 ml (usando una quantità adeguata di indicatore). In questo caso ogni porzione di titolante erogata dalla siringa di titolazione corrisponde a un decimo di grado francese, pari a 1 ppm CaCO3. Se il campione ha una durezza di 26,3 gradi francesi, pari a 263 ppm CaCO3, il viraggio che indica la fine della titolazione avrà luogo all’aggiunta della duecentosessantaquattresima porzione di titolante. Avendo determinato precedentemente che l’acqua ha una durezza tra 26 e 27 gradi francesi, è sufficiente in questo caso aggiungere rapidamente 260 porzioni di titolante mediante la siringa di titolazione (che è graduata da zero a 76), e concludere la titolazione aggiungendo lentamente le ultime porzioni di titolante fino al viraggio. In questo caso la precisione raggiunta è dunque di 0,1 grado francese, pari a 1 ppm CaCO3. Un altro fattore che influenza la precisione della determinazione è l’accuratezza con cui si misura la quantità di campione. Anche questo tipo di errore si riduce aumentando la quantità di campione.

Inoltre l’acqua può contenere sostanze che interferiscono con la determinazione della durezza. Ad esempio in molte acque di generatori di vapore la titolazione della durezza è notevolmente disturbata, se non resa addirittura impossibile da sostanze interferenti. A prescindere dal fatto che l’analisi della durezza nell’acqua di un generatore di vapore è comunque poco significativa, l’interferenza in parola può essere eliminata quasi sempre mediante l’aggiunta del Reagente durezza A, contenuto nella confezione di TITRATEST DUREZZA.

Benchè la precisione raggiungibile con il TITRATEST DUREZZA dipenda dunque dalla quantità di acqua usata come campione, dall’accuratezza con cui tale quantità viene misurata, e dalle caratteristiche dell’acqua in esame, in pratica essa può venire facilmente adeguata allo scopo per il quale l’analisi è effettuata.

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